Un Sistema Elettronico Per Il Documento Di Cattura Del Tonno Rosso

tuna-ebcd-400-lwSecondo recenti valutazioni, le popolazioni di tonno rosso dell'Atlantico sono quasi ai minimi storici, e la pesca Illegale, Non dichiarata e Non regolamentata (INN) rende estremamente difficile il recupero di questa specie di grande valore.

Riconoscendo la minaccia che la pesca illegale rappresentava per la conservazione e la gestione del tonno rosso, la Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell'Atlantico (ICCAT), nel 2007, chiese ai suoi membri di implementare un sistema di documentazione cartaceo delle catture.    Il documento di cattura del tonno rosso (BCD) traccia le diverse fasi della filiera, dalla cattura al trasporto, agli allevamenti e alla commercializzazione, su tutto il mercato mondiale. Il documento è stato un primo passo per combattere l'impatto della pesca INN, ma il sistema ha bisogno di essere rafforzato al fine di individuare più facilmente le frodi e scoraggiare la pesca e il commercio illegale.

La catena si distribuzione del tonno rosso

La catena di distribuzione del tonno rosso dell'Atlantico è lunga e articolata, e i tanti passaggi che la compongono facilitano le frodi e la disinformazione (vedi schema nella pagina seguente). Nel Mar Mediterraneo la maggior parte del tonno rosso è catturato con reti a circuizione (ciancioli) che consentono la cattura di grandi aggregazioni di pesci adulti. Questi vengono poi  trainati in recinti di allevamento galleggianti floating ranching pens, , dove vengono tenuti fino a due anni e ingrassati per aumentare il loro valore di mercato. Utilizzando la tecnologia in uso oggi, è molto difficile verificare il numero e il peso del pesce trasferito in questi recinti che diventano pertanto perfetti per riciclare il tonno catturato in eccesso rispetto alla quota concordata. Quest'anno, per la prima volta, l'ICCAT ha chiesto agli operatori degli allevamenti di monitorare e documentare i trasferimenti con dei video subacquei. I Paesi sono inoltre tenuti a testare dei sistemi video stereoscopici che utilizzino due telecamere per fornire una stima più precisa del numero e del peso dei tonni trasferiti. L'ICCAT dovrebbe considerare il successo che in alcuni Paesi ha avuto l'utilizzo di questi sistemi stereoscopici e, qualora si dimostri la loro utilità, esigere che siano ufficialmente adottati da tutti gli allevatori, durante le operazioni di cattura. Il video subacqueo è tuttavia solo una misura aggiuntiva che facilita il monitoraggio. Ma altri strumenti possono contribuire a colmare le lacune esistenti in questo tipo di pesca.

Le opportunità di frode non si limitano agli allevamenti. Senza una documentazione in tempo reale e una verifica delle informazioni sulle catture, qualsiasi nave che superi la quota annuale può vendere più facilmente ad altre barche, nascondendo l'origine illegale del pescato. Le catture non dichiarate possono anche essere sbarcate a livello locale o trasferite a navi che effettuano trasbordi o altri mezzi di trasporto che sbarcano pesce non documentato nei porti stranieri.

Indipendentemente da dove o come venga catturato, un tonno rosso può passare per diverse mani prima di raggiungere il mercato. Ogni volta che viene importato, esportato o ri-esportato, vi è la possibilità di mischiare catture illegali e legali, di registrare informazioni sbagliate su  pesi e numeri e di modificare le informazioni d'origine. Per colmare tali lacune, l'ICCAT deve migliorare il sistema di documentazione esistente di cattura del tonno rosso aggiungendo uno strumento elettronico per la documentazione, riducendo le possibilità di frode, di registrazioni non veritiere e ritardi nella validazione.

Il sistema di documentazione di cattura del tonno rosso

Nel 2007, dopo diffuse segnalazioni di eccedenze nelle quote e di pesca INN,  l'ICCAT ha reso obbligatorio l'utilizzo di un sistema BCD. Il sistema è stato progettato per assegnare un numero unico ID e tracciare ogni cattura di pesce nelle diverse fasi della catena di distribuzione, permettendo a funzionari doganali, agenti delle forze dell'ordine e compratori, di verificare l'origine e la legalità del tonno. Le informazioni raccolte nel  BCD vengono utilizzate anche dagli scienziati per la verifica dello status delle popolazioni.

Purtroppo il documento BCD cartaceo non è riuscito ad affrontare del tutto i problemi della pesca INN. I documenti stampati possono essere facilmente modificati o falsificati permettendo che il pesce catturato illegalmente arrivi sul mercato. A luglio la Guardia Costiera italiana ha denunciato un diffuso e consolidato traffico di BCD falsi, quando esistenti. I documenti cartacei rallentano anche la raccolta dei dati e delle registrazioni, rendendo difficile un'efficace gestione della specie.  A partire da novembre 2010, nel database BCD dell'ICCAT mancavano ancora informazioni fondamentali riguardanti il 75 per cento delle catture del 2008 e 2009 con reti da circuizione.

La Soluzione

L' ICCAT ha iniziato ad affrontare i problemi inerenti il sistema del BCD. Nel 2010, riconoscendo la necessità di un sistema elettronico, la Commissione ha istituito un gruppo di lavoro per progettare, sviluppare e implementare, in tempo per la stagione di pesca 2012, un eBCD.  

I membri dell'ICCAT devono continuare a sostenere tali sforzi e assicurare il finanziamento per un sistema di documentazione elettronica completo che riduca le frodi, aumenti la conformità alla normativa e permetta registrazioni più accurate e tempestive dei dati sulle catture.

Il Pew Environment Group invita l'ICCAT ad adottare un sistema che preveda come minimo:

  • un banca dati centralizzata e sicura, facilmente accessibile agli utenti autorizzati, che memorizzi i dati generati dal documento eBCD,
  • un sistema di codice a barre che permetta agli operatori di generare un'etichetta, collegata al sistema dell'eBCD, che consenta di etichettare singoli esemplari e tracciare facilmente la catena di distribuzione.
  • che tutte le informazioni contenute nel eBCD siano verificate e convalidate dall'autorità competente prima che il pesce attraversi la catena di distribuzione.