OCEAN2012 esprime soddisfazione per il voto del Parlamento europeo sul nuovo Fondo per la pesca

Con questa votazione si concludono 5 anni di Campagna riformare la Politica Comune della Pesca.

OCEAN2012 esprime soddisfazione per il voto del Parlamento europeo sul nuovo Fondo per la pesca

Approvato il nuovo Fondo europeo per la Pesca. Ora tocca agli Stati Membri applicare la Riforma della Politica Comune della Pesca.

STRASBURGO - OCEAN2012 esprime soddisfazione per il voto del Parlamento europeo che ieri sera ha approvato il nuovo il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP), l’ultima parte della Riforma della Politica Comune della Pesca (PCP). Si concludono cosi anche  5 anni di Campagna della Coalizione OCEAN2012 sulla Riforma della PCP.

Membri della coalizione OCEAN2012

Il Fondo, infatti, prevede un investimento di 6.5 miliardi di euro, che varrà dal 2014 al 2020.

La Riforma della Politica Comune della Pesca dell'UE è stata lanciata il 22 aprile 2009. Lo scorso 30 maggio, il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo hanno raggiunto un accordo politico sul Regolamento di Base, che è stato adottato lo scorso dicembre. L'approvazione del testo finale avvenuta ieri rappresenta l'adozione formale di questa storica legislazione che, se verrà efficacemente applicata negli Stati membri, potrà mettere fine alla pesca eccessiva, una delle principali cause del declino degli stock ittici, cosi drammaticamente impoveriti anche a causa di anni di cattiva gestione delle politiche in questo settore. La Riforma potrà contribuire a recuperare gli stock sovra sfruttati e tramite il FEAMP fornirà maggiore supporto finanziario per una gestione responsabile della pesca.

“La responsabilità passa ora ai singoli Stati membri che sono chiamati ad applicare le direttive europee in modo preciso ed efficace e che dovranno decidere come utilizzare i fondi europei. Per il settore pesca italiano questa è una straordinaria opportunità per garantire un futuro alla pesca e ai pescatori”, dichiara Serena Maso, coordinatrice nazionale di OCEAN2012.

“La riforma è stata approvata grazie a un notevole coraggio politico ma ciò non assicura la fine della pesca eccessiva in UE. Tra le misure più importanti previste dal FEAMP c’è un sostanziale aumento dei fondi per la ricerca scientifica e la raccolta dati, con l’obiettivo di recuperare le risorse ittiche e investire sulla pesca sostenibile e responsabile. Nel Mediterraneo, infatti, circa il 95 per cento delle specie ittiche valutate è sovra sfruttato e, come ricorda anche il Rapporto “Fish Dependence Day” di nef*, in Italia lo stato di conservazione degli stock ittici e' drammatico. Le scorte ittiche si esauriscono sempre più velocemente e ogni anno circa il 70 per cento del pesce che consumiamo viene di fatto importato dall'estero. Il Fondo inoltre prevede disposizioni che bloccano i contributi in caso di mancato rispetto delle norme della PCP da parte degli Stati membri.

Questi ultimi saranno chiamati anche a stabilire limiti di pesca sostenibili e ad applicare l’obbligo di sbarco eliminando sprechi e rigetti in mare del pesce catturato ma non desiderato. Tutte queste importanti misure che vanno verso la sostenibilità delle attività di pesca sono fondamentali: applicare bene la Riforma della PCP in Italia e garantire controlli adeguati è una priorità nonché un’opportunità che non possiamo più permetterci di perdere”, conclude Serena Maso.

"OCEAN2012 si congratula con il Parlamento europeo, i Ministri per la Pesca dell'UE e la Commissione Europea per avere adottato una riforma storica che apre la strada alla fine della pesca eccessiva dell'UE.

Un grande merito va ai tanti gruppi della società civile e ai cittadini dell'UE che, durante questi cinque anni, hanno dato il loro straordinario supporto per garantire l’adozione di una fondamentale riforma della Politica Comune della Pesca".

Uta Bellion, Direttrice del Programma per gli affari marittimi dell'UE del Pew Charitable Trusts e coordinatrice di OCEAN2012, una coalizione che ha seguito per 5 anni la Riforma della PCP

Il nuovo Fondo per gli Affari Marittimi e la Pesca entrerà in vigore solo dopo dopo l’approvazione formale da parte dei Ministri della Pesca e la sua pubblicazione ufficiale nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea.

*L'Italia, il più grande importatore di prodotti ittici nell’Unione europea, ha aumentato sempre più il suo livello di dipendenza dal pesce importato, essendo sempre meno in grado di soddisfare la sua richiesta con catture provenienti da mari europei. Dipende, dunque, sempre più  dalle catture non UE in una percentuale che raggiunge il 72 per cento del suo consumo totale di pesce.