I ministri della pesca della UE rispondono al Piano d’Azione per la conservazione degli squali

Shark Alliance promette di vigilare sull’attuazione del Piano, in particolare sul rafforzamento del divieto di finning

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I ministri della pesca della UE rispondono al Piano d’Azione per la conservazione degli squali

Oggi il Consiglio dei Ministri della Pesca dell’UE ha ufficialmente accolto il Piano d’Azione per la conservazione degli squali pubblicato dalla Commissione Europea. Il Consiglio ha espresso preoccupazione per gli effetti negativi della pesca sulle popolazioni degli squali e sugli ecosistemi, invitando la Commissione ad assumere impegni specifici. Tra i provvedimenti più urgenti dovrà figurare la proposta per il rafforzamento del divieto di finning nelle acque dell’Unione Europea.

Le “Conclusioni del Consiglio”, concordate oggi dai Ministri della pesca dell’UE, intendono incoraggiare e orientare l’attuazione del Piano d’Azione e fissare le relative priorità. La fermezza di tale posizione è stata fortemente auspicata da Shark Alliance, coalizione formata da 70 organizzazioni attive in ambito scientifico e della protezione dell’ambiente, istituita per promuovere l’attivazione di politiche comunitarie  a favore degli squali.

 “La chiara risposta del Consiglio dei Ministri della pesca al Piano d’Azione promosso dalla Commissione, accoglie gli appelli per la salvaguardia degli squali lanciati da decine di migliaia di cittadini europei”, afferma Uta Bellion, coordinatrice del Programma marino europeo del Gruppo Ambiente Pew. “La responsabilità di seguire questi appelli passa ora alla Commissione, che dovrà proporre l’introduzione di controlli più accurati sulla pesca allo squalo, a cominciare da norme più severe contro il finning”. 

I Ministri hanno messo in risalto le caratteristiche biologiche di questi animali (crescita lenta, tarda maturità e pochi piccoli), che rendono la maggior parte degli squali particolarmente vulnerabili alla pesca eccessiva, per sottolineare l’urgenza di un’azione tempestiva e l’importanza di stabilire dei limiti di pesca in linea con le raccomandazioni scientifiche.  

Il Piano d’Azione, pubblicato dalla Commissione lo scorso febbraio, mira ad approfondire le conoscenze sugli squali, garantire limiti di cattura sostenibili e armonizzare le politiche interne ed estere dell’ UE a favore degli squali. Il Piano propone, inoltre, di rafforzare il divieto europeo sul finning, ma si attende ancora una proposta legislativa in tal senso da parte della Commissione.  

“Le Conclusioni del Consiglio daranno alla Commissione lo stimolo necessario per portare avanti l’attuazione del Piano d’Azione comunitario”, aggiunge Sonja Fordham, direttore per le politiche di Shark Alliance. “I gruppi che fanno parte di Shark Alliance vigileranno per mantenere sempre alto l’interesse per la salvaguardia degli squali, affinché negli anni a venire queste specie straordinarie possano tornare ad essere padatori dei mari”.

I Ministri hanno inoltre chiesto alla Commissione di guidare le iniziative internazionali per la protezione degli squali tramite organismi regionali per la pesca, come la Commissione Internazionale per la Conservazione del Tonno Atlantico (ICCAT), e Trattati internazionali in difesa della fauna, come la Convenzione  sul commercio internazionale delle Specie minacciate di estinzione (CITES).

Contatti stampa:

Per maggiori informazioni, interviste o B roll, si prega di contattare: 

Sophie Hulme Tel: +44 (0) 7973 712 869  Email: [email protected] 

Note redazionali:

Shark Alliance è stata istituita ed è coordinata dal Gruppo Ambiente Pew, il settore per la tutela ambientale che fa capo al Pew Charitable Trusts, organizzazione non governativa che si prefigge di fermare la pesca eccssiva a livello globale. www.sharkalliance.org

Il finning è una pericolosa pratica che consiste nel tagliare le pinne degli squali per poi gettarne la carcassa in mare.

Lo scorso anno, in occasione della Settimana europea dello squalo, oltre 100.000 persone hanno firmato la petizione promossa da Shark Alliance per chiedere ai Ministri della pesca dell’UE di potenziare le politiche comunitarie contro il finning e la pesca allo squalo.

La maggior parte delle popolazioni di squali e razze che vivono in Europa è in declino. L’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura ne ha definito In pericolo di estinzione ben un terzo, una percentuale che supera di molto la media mondiale (21%).

Alcune settimana fa, la Commissione Europea è finita nel mirino di 70 associazioni attive in ambito scientifico, della protezione dell’ambiente e del benessere della fauna per aver proposto un emendamento al divieto di finning nell’Oceano Indiano, non in linea con il nuovo Piano d’Azione e preparato dopo aver consultato il settore della pesca ma senza interpellare i gruppi ambientalisti.

La Germania si è fatta portavoce di una proposta europea per l’inserimento dello spinarolo e dello smeriglio, (entrambi definiti In Pericolo Critico e consumati in Europa) nell’elenco della CITES. La prossima conferenza dei membri CITES si terrà agli inizi del 2010.

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